top of page

OMAGGIO A MARINO ZUCCHERI

Marino Zuccheri and friends

21 giugno 2016 - 14 gennaio 2017

 

 

​Martedì 10 gennaio 2017 - ore 15:00

Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco

Sala della Balla

 

incontro di studio con Laura Zattra che parlerà della figura di Angelo Paccagnini allo Studio di Fonologia della RAI di Milano.

 

Proiezione di estratti da La legge della tromba di Augusto Tretti e

C’era una volta un re in ricordo di Eugenio Carmi.

 

Dante Tanzi e Eraldo Bocca, fondatori dell’Associazione AUDIOR, allestiranno per l’ascolto una versione dell’Acosmonium mobile Audior.

 

Interverrà Gabriele Ranica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Programma

 

Sequenze e strutture durata 7’20’’ (acusmatico)

La legge della tromba estratti durata circa 15’

Partner durata 13’04’’ (acusmatico)

C’era una volta un re estratti durata circa 10’

 

 

Angelo Paccagnini, Castano Primo (Milano) 17 ottobre 1930 - 2 luglio 1999.

Compiuti gli studi al Conservatorio di Milano, e dopo una radicale adesione al post-webernismo, negli anni Cinquanta la ricerca musicale di Paccagnini si dirige verso le dimensioni dell’ascolto e del suono, l’impiego della voce, i temi sociali. Alla fine degli anni Cinquanta inizia a frequentare lo Studio di fonologia della RAI di Milano. Il suo primo brano elettronico si intitola Sequenze e strutture (1961). È di questo periodo la sua esperienza di attore nel film di Augusto Tretti, La legge della tromba (1960), del quale realizza anche la colonna sonora presso lo Studio, a cui contribuiscono anche Marino Zuccheri ed Eugenia Tretti. Nel 1966 entra nel Comitato di direzione dello Studio (che dal 1963, dimessosi Dall’Oglio, aveva sostituito la figura del direttore unico), con Emilio Castellani e Luigi Rognoni; dal 1968 al 1970 ne è unico direttore. Nel 1968 avvia una fase creativa che Riccardo Bianchini definisce «teatro su nastro», con opere come Bivio (1968), per voci registrate e suoni elettronici concepiti «a differenti livelli di lettura», e Un uomo da salvare (1969), su libretto proprio, in cui prende posizione contro la guerra. Nel 1963 la RAI gli commissiona Actuelles, opera per soprano, coro, coro recitante e orchestra (premio Tribune internationale des compositeurs, Unesco 1966) e nel 1964 vince il Premio Italia con l’opera Il dio di oro, radiodramma per soli, coro e orchestra. Nel 1971 cura con Massimo Mila un ciclo di 14 trasmissioni radiofoniche dal titolo Musica d’oggi tra suono e rumore per la RAI. Si dedica anche alla composizione di musiche per la televisione: sua la colonna sonora realizzata con Roberto Goitre dello sceneggiato televisivo I Buddenbrook (1971), nella quale, scrive Mila (ibid., p. 181), «ritornano trionfalmente, insieme ai mezzi elettronici, i vecchi strumenti tradizionali: pianoforte, organo, cembalo, voce umana». Nel 1969, un anno prima della fine del mandato di direttore nello Studio di fonologia, Paccagnini fonda la cattedra di musica elettronica al Conservatorio di Milano (attiva dal 15 dicembre 1969), una delle prime in Italia, dopo Firenze e Torino. Egli promuove una convenzione con lo Studio per l’accesso alle attrezzature da parte degli studenti. Risalgono a questi anni le sue prime opere che, accanto a suoni elettronici o registrati e agli strumenti musicali, ricorrono a media come gli schermi televisivi o la grafica (La cena, 1971; C’era una volta un re, 1974; Olivo verde vivo, 1977). Laura Zattra (testo tratto e adattato dalla voce “Angelo Paccagnini”, Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani).

 

Marino Zuccheri nasce a Dignano d’Istria (Pola) il 28 febbraio 1923 da Lorenzo e Pasqua Bendoricchio, primo di tre fratelli.

Seguendo lo zio Tommaso Caenazzo, che lo aveva preso da ragazzo sotto la sua ala protettiva e frequentando la sua grande biblioteca con immensa curiosità ed interesse, si erano sviluppate in lui spiccate attitudini artistiche che lo avevano portato a frequentare l’Accademia delle Belle Arti triestina, ottenendo ottimi risultati, con buone critiche e numerosi premi in varie esposizioni. Conseguito nel frattempo anche il Diploma di Tecnico, con specializzazione di Radiotelegrafista, entra nel 1942 all’EIAR di Bologna, ma per breve tempo a causa dello scoppio della guerra che lo coinvolge obbligatoriamente nelle truppe dei giovani arruolati, prima come soldato di leva, ufficiale marconista e poi partigiano.

Nel 1951 sposa Giustina Negri, per tutti Tina, grande amore di tutta la vita da cui ha due figlie: Giuliana e Marilena che gli hanno dato sei nipoti. Nel 1950 giunge alla sede RAI di Milano, dove ben presto passa dalla Radiofonia all’avventura dello Studio di Fonologia Musicale fondato da Luciano Berio e Bruno Maderna nel 1955.

In qualità di tecnico principale dello Studio di Fonologia, Zuccheri ebbe occasione di lavorare con i massimi protagonisti del Novecento: compositori italiani quali Luciano Berio, Bruno Maderna, Luigi Nono, Franco Donatoni, Camillo Togni, Giacomo Manzoni, Niccolò Castiglioni, e stranieri quali John Cage, Karlheinz Stockhausen, Henri Pousseur, André Boucourechliev. Registrò i massimi interpreti della “nuova musica” come Claudio Abbado, Cathy Berberian, Severino Gazzelloni, Maurizio Pollini, Bruno Canino e lavorò con le grandi firme della letteratura e del teatro novecentesco quali Eco, Pressburger, Puecher, Brissoni. Grazie alla sua maestria, i lavori passati a Fonologia vinsero innumerevoli volte il prestigioso Prix Italia e quelle mani, molte volte filmate in primo piano intente a manovrare i “suoi” impianti ed apparati tecnici, erano divenute veramente preziose.

Mediatore eclettico ed appassionato vera anima dello Studio di Fonologia, istriano, partigiano, profugo, scultore, pittore, poeta, cineasta dilettante, appassionato subacqueo: difficile dimenticare la sua risata tanto che Maderna intitola Le rire il brano a lui dedicato. Marino Zuccheri muore il 10 marzo 2005 ad Arese (Mi).

 

Laura Zattra (PhD) si occupa di musica dei secoli XX-XXI, musica elettroacustica, creatività collaborativa, musica e tecnologia, analisi del processo compositivo, donne compositrici, didattica della musica. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Scienze della Musica (Trento) e Musique et Musicologie du XX siècle (Paris IV-Sorbonne) e il post dottorato all’Università di Padova. Ha soggiornato in Francia (ENHS Lyon; Paris IV-Sorbonne; Ircam Paris). Collabora con l’IRCAM di Parigi (chercheuse invitée CNRS), la De Monfort University (UK), la Calgary University (Canada), la McGill University, l’Università di Padova, con conservatori e istituzioni nell’ambito della ricerca e della didattica.

Come flautista, ha insegnato in scuole private e pubbliche. È Membro del Comitato Scientifico dell’AIMI (Associazione di Informatica Musicale Italiana) e del Consiglio di Amministrazione e tesoriere (2003-2006); membro dell’IReMus (Sorbonne-ParisIV), dell’équipe APM (Analyse des pratiques musicales) dell’IRCAM di Parigi (http://apm.ircam.fr/) e dell’Electroacoustic Music Studies Network (EMS).

Ha pubblicato: Renata Zatti. Invenzione musicale (2012); Studiare la computer music. Definizioni, analisi, fonti (2011); Musica e famiglia. L’avventura artistica di Renata Zatti (2010); Vent’anni di musica elettronica all’università di Padova. Il Centro di sonologia computazionale (con S. Durante, 2002); Presenza storica di Luigi Nono (con Angela Ida De Benedictis, 2011) e saggi. lazattra.wordpress.com/

 

Dante Tanzi

Diplomato in musica elettronica al conservatorio di Como, ha studiato interpretazione della musica acusmatica in Francia. Dal 2012, in qualità di interprete all’acusmonium prende parte alle stagioni di ‘San Fedele Musica’ e ai concerti con l’acusmonium mobile AUDIOR, di cui cura la programmazione. Nel 2011 e nel 2014 ha curato il programma dei concerti di musica acusmatica per il ‘Festival 5 Giornate’ di Milano.

Sue composizioni sono state eseguite in Italia e all’estero. Dal 1985 al 2009 ha lavorato presso il L.I.M. - Laboratorio di Informatica Musicale dell’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato saggi su Leonardo Music Journal, Leonardo, Organised Sound, Crossings and Contemporary Music Review. E’ membro fondatore dell’associazione ‘AUDIOR’.

 

Eraldo Bocca

Progettista e costruttore elettroacustico e consulente nell’ambito della progettazione acustica ambientale, ha progettato e realizzato l’acusmonium mobile AUDIOR. Pur ispirandosi ai dispositivi mobili in uso in Francia (Radio France, Motus) e in Belgio (Musique Recherches), Bocca ha introdotto criteri costruttivi che legano in modo efficace la diffusività, la modularità e la distribuzione geografica degli altoparlanti. Collaboratore del CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica) di Lugano, ha curato per l’auditorium del Centro Culturale San Fedele di Milano l’allestimento dell’acusmonium SATOR (50 altoparlanti), inaugurato nel gennaio 2012 e utilizzato negli eventi organizzati nell’ambito delle stagioni di ‘San Fedele Musica’.

E’ membro fondatore dell’associazione AUDIOR.

 

L’Associazione AUDIOR è stata fondata nel 2015 da Eraldo Bocca e Dante Tanzi. I suoi fini associativi riguardano lo studio, la pratica, l’approfondimento e la diffusione della musica acusmatica (musica elettroacustica su supporto in tutte le sue manifestazioni). A questo scopo l’Associazione si propone di promuovere, sviluppare e diffondere la cultura musicale elettroacustica e gli artisti (compositori e interpreti) che ne esprimono lo spirito, valorizzandone dovunque l’opera, l’immagine e l’ingegno; promuovere, organizzare e gestire corsi di didattica sullo strumento acusmonium, di storia della musica elettroacustica, master class di perfezionamento sull’acusmonium, lezioni-concerto, laboratori di spazializzazione del suono, laboratori di progettazione e costruzione elettroacustica, registrazioni fonografiche, seminari, workshop, spettacoli itineranti ed ogni altra iniziativa atta a diffondere la conoscenza e le pratiche della composizione elettroacustica, dell’interpretazione spazializzata, della liuteria elettroacustica tra giovani e adulti.

 

Gabriele Ranica (1956) si è laureato in filosofia con una tesi sulla percezione cromatica, insegna materie letterarie. Sin dall’inizio degli anni Settanta, sotto la guida di Franco Gianella (tra i primi maestri del giovanissimo Paccagnini) ha studiato sassofono, pianoforte ed elementi di armonia e composizione.

Ha suonato in gruppi di improvvisazione e free jazz. La conoscenza e l’amicizia con Angelo Paccagnini e la sua compagna Carla Bianchi Weber lo hanno ricondotto alla musica sperimentale e alla ricerca timbrica caratteristica della musica elettroacustica per computer. Ha dedicato all’amico Angelo “Lo scontento cosmico” (Raccolto Edizioni) un primo tentativo di ridare memoria ad uno dei protagonisti della musica della seconda metà del ‘900.

bottom of page