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EXPO 2015
Suonare con gusto
23 giugno 2015 - ore 15:00 
Castello Sforzesco - Sala della Balla
  Evento musicale con rinfresco
                                                              

Ingresso libero con il biglietto del museo,

fino ad esaurimento dei posti disponibili

 

Con Leonardo, a pranzo dal Duca di Milano

 

Musica e polifonie con gli strumenti di Leonardo

(ricostruiti da Michele Sangineto ed eseguiti dall’Ensemble Adelchis),

lettura di un poema del 1495

(trascritto da Pietro Sergio Mauri e letto da Ariberto Radicati di Primeglio),

degustazione di cibi preparati con autentiche ricette del ‘500 

(a cura di Giovanna Motta). 

Introduzione storica di Francesca Tasso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un evento raffinato e originale, presso la Sala della Balla del Castello, affianca per un giorno la grande mostra - uno dei punti di forza dell’Expo - che Milano dedica a Leonardo da Vinci e all’Arte dai Visconti agli Sforza al Palazzo Reale. Si tratta di un viaggio a ritroso, per ascoltare musica, testi e gustare cibi coevi, quasi  fossimo ospiti di Ludovico il Moro e della sua corte al Castello Sforzesco tra il 1482 ed il 1499, quando cioè Leonardo vi risiedette e lavorò.

La straordinarietà di questo evento sta nell’occasione di ascoltare canzoni d'amore, danze, e polifonie d’epoca eseguite su strumenti musicali che Leonardo ideò, disegnò e forse non realizzò, ma che il maestro Michele Sangineto di Villasanta ha per l’occasione ricostruito seguendo fedelmente le indicazioni originali e i disegni abbozzati.

I tre strumenti sono la viola organista, la piva a vento continuo e l’organo di carta che saranno affidati alla perizia esecutiva dell’Ensemble Adelchis. Strani congegni che la mente inquieta e di irrefrenabile curiosità di Leonardo aveva progettato per sperimentare suoni e intuizioni musicali. E che in quest’occasione l’Adelchis suonerà accompagnando le voci ed unendosi ad altri strumenti in modo piacevole e divertente su composizioni profane italiane e fiamminghe tra Quattro e Cinquecento.

 

A guidarci nel percorso storico-artistico che ci conduce a fine Quattrocento sarà Francesca Tasso, responsabile delle Civiche Raccolte Artistiche del Castello che illustrerà anche il magnifico Calice di Ludovico Sforza detto il Moro, opera in vetro cristallino delle manifatture muranesi a fine Quattrocento, e qualcuno degli arazzi Trivulzio che decorano la sala della Balla, opera di un arazziere lombardo nel primo decennio del Cinquecento, su disegno del pittore Bramantino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, Milano.

Copyright Comune di Milano–tutti i diritti riservati.

 

Il viaggio alla corte di Lodovico il Moro proseguirà con un’altra chicca: l’ascolto di alcune pagine del poema Paulo e Daria amanti scritto da Gasparo Ambrogio Visconti (1461- 1499), una delle più belle opere della letteratura rinascimentale, del quale la Biblioteca Trivulziana del Castello custodisce la preziosa prima edizione a stampa.

Lettura scenica a cura di Ariberto Radicati di Primeglio. Trascrizione e rielaborazione drammaturgica Pietro Sergio Mauri. Madrina della riscoperta del poema è Domitilla Gerli Gallarati Scotti.

 

Dopo tanta musica e poesia, sarà offerto ai presenti un aperitivo con vini speziati e assaggi di cibo preparati secondo ricette del tardo '400. Giovanna Motta, paleografa e musicologa, ha applicato la sua conoscenza delle antiche calligrafie e delle lingue morte anche a manoscritti di Cucina. Molti testi sono stati da lei ricostruiti e sperimentati ai fornelli con esiti gustosi anche per i palati d’oggi, come ci sarà modo di verificare.

  

                   

Programma musicale

 

"Quant'e bella giovinezza"

 

Gli strumenti di Leonardo da Vinci (e non solo) nel repertorio profano del '400

 

Francisco de la Torre (floruit 1483–1504) Danza Alta (ca.1490)

Heinrich Isaac (1450/1517) La Spagna

Anonimo (sec. XV°) Ite, suspiri  (testo di Serafino Aquilano)

Jacob Obrecht (1450 ca. /1505) Strumentale (Fi-229)

Heinrich Isaac (1450/1517) Mon père m'a donné mari

Anonimo (Sec.XV°) Quant'è bella Giovinezza (testo di Lorenzo De' Medici)

 

ESECUTORI: Ensemble Adelchis

Gilberto JIMENEZ (voce e clavicimbalum)

Giovanna MOTTA (arpa e percussioni)

Caterina SANGINETO (voce)

Adriano SANGINETO (strumenti speciali)

Jacopo VENTURA (liuto)   

 

ENSEMBLE ADELCHIS di MILANO

Nasce nel 1982, in occasione di una MOSTRA tenutasi presso il Castello Sforzesco e l'Università di Pavia: "ADELCHI, DAI LONGOBARDI ai CAROLINGI ". Giovanna Motta viene incaricata dalla curatrice (Arch. C. Calderini) di trascrivere l'unico brano musicale riferentesi all'epoca Longobarda e di farlo eseguire, mandandolo in diffusione durante l'apertura della mostra stessa. Nasce così l'Ensemble Adelchis che ha eseguito musiche dal IX° al XVI° secolo per 30 anni, registrato tre CD, presentato copia di uno strumento pensato da Leonardo da Vinci (lira da brazzo) al Museo degli Strumenti Musicali di Stoccarda, tenuto concerti in Italia ed all'estero: Giovanna collabora fattivamente col liutaio Michele Sangineto, cui ha instillato l'amore per la musica antica e che, a sua volta, mette a sua disposizione tutte le copie di strumenti d'epoca da lui prodotti. Grazie a ciò, quindi, Adelchis ha a sua disposizione strumenti che vanno dal Tardo Impero a Giorgione e Leonardo, dall'Alto Medioevo a Gaudenzio Ferrari e può così testimoniare quali e quanti siano i cambiamenti nel gusto musicale del mondo occidentale.

Con voci e strumenti… non solo a parole! A questi eventi si sposano momenti di assaggio, con vivande fedelmente tratte da ricettari di tutte le epoche in gioco: Giovanna ha studiato Cucina Storica a Parigi ed approfondito l'argomento con studiosi statunitensi (grazie anche ai progressi della microbiologia). A cavallo fra il 2012/2013 a Milano-a-Memoria si sono tenute alcune serate dedicate all'Editto di Milano: MUSICA ed ASSAGGI TARDO ANTICHI, non solo a ricordare l'Imperatore Costantino, ma anche a sottoporre al pubblico un'immagine storica fedele, ma differente dalle celebrazioni seriose: eventi piacevoli, perché la STORIA non è argomento noioso, anzi! Non per citare ma…… LA STORIA SIAMO NOI! E non è necessario scomodare eventi lontani: sempre a Milano-a-Memoria, l'Adelchis ha presentato una serata di successo dedicata alla Rosa, Regina dei Fiori. Musiche nel cui testo la Rosa viene citata come esempio di bellezza irraggiungibile e che vanno dal X secolo a tutto il '500: e poi assaggi a base di rosa (fiori e frutti) contemporanei alle musiche.

SAPORI E SUONI SONO INSCINDIBILI per Adelchis: fanno parte di un tutt'uno di bellezza di cui spesso ci sfugge l'importanza…. Ed a Milano-a-Memoria tutto e' stato divertente, profumato e… saporito!

 

PAULO E DARIA AMANTI di GASPARO AMBROGIO VISCONTI (1461- APRILE 1499)

Il Codice miniato del poema di Paulo e Daria amanti, una delle più belle opere della letteratura rinascimentale milanese (attribuito a Francesco da Binasco), si trova nella Biblioteca d’Arte di un Museo di Berlino mentre l’edizione a stampa in alfabeto gotico (a cura di Filippo Mantegazza detto il Cassano, 1 aprile 1495) è depositata presso la Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco di Milano. La storia prende l’avvio dal rifacimento della Canonica della Basilica di Sant’Ambrogio a cura dello “ingegnere” Donato Bramante (per incarico di Ludovico il Moro che vuol fare Milano bella di nuove architetture) e dal ritrovamento di una tomba in cui si trovano due giovani innamorati e libri antichi che ne raccontano le tragiche vicende: una lapide porta incisi i nomi di Paulo e Daria.

La plurispettacolarità delle vicende narrate è assicurata dalla lirica descrizione anche di tornei cavallereschi, viaggio in mare, battaglia con i pirati Turchi, tempesta, naufragio ed un amoroso tragico finale, che riproporrebbe la trama di Romeo e Giulietta, salvo che Daria ha una identità di donna tutto in positivo: è una protagonista che non muore, è solo svenuta.

Ricca la simbologia, la preziosità delle miniature, la modernità di una poesia petrarchesca, la violenza ed arroganza dei potenti, le emozioni delle competizioni e dei sentimenti più delicati: forse, anche l’Oggi è interpretabile come un novello Rinascimento.

AMORE ASTROLOGIA COINCIDENZE DESTINO DOLORE FESTA FORTUNA FOLLIA GLORIA GUERRA INNOCENZA IRA MAGIA MARE MATRIMONIO MISTERO MITO MORTE NASCITA NATURA NAUFRAGIO PAURA POESIA POTERE PROFEZIE SOGNO SPERANZA TEMPESTA VENTO VIOLENZA ZODIACO

Il primo personaggio è Donato Bramante che, amico ed ospite in casa del suo mecenate e protettore Gasparo Ambrogio Visconti, ne affrescò il Palazzo con gli Uomini Famosi e d’Arme, oggi alla Pinacoteca di Brera.

Madrina della riscoperta del poema Domitilla Gerli Gallarati Scotti.

Trascrizione e rielaborazione drammaturgica Pietro Sergio Mauri.

Lettura scenica Ariberto Radicati di Primeglio. 

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