Riservato ed eccentrico al tempo stesso, aristocratico dalle sconfinate curiosità intellettuali, amico di John Cage, Jean Cocteau, Severino Gazzelloni, Walter Klein, Nikita Magalov, Pierre Monteux e Virginia Woolf, autore di poesie scritte e pubblicate in francese e di una sorprendente autobiografia dal titolo Il sogno 101, Giacinto Scelsi (Pitelli, La Spezia, 8 gennaio 1905 – Roma, 9 agosto 1988) fu una figura isolata nel panorama del Novecento Italiano, compositore singolare e anticipatore di correnti musicali che si sarebbero manifestate solo alla fine del secolo.
Filosofie orientali, dottrine Zen, Yoga e problematica dell’Inconscio si riflettono nella sua sperimentazione in campo musicale e nel suo singolare metodo compositivo: Giacinto Scelsi registrava su nastro magnetico le proprie improvvisazioni, affidando poi la trascrizione a collaboratori che operavano sotto la sua guida.
Con il rifiuto della tecnica compositiva, Scelsi trascende tutto ciò che è connesso alla carriera di compositore quali i rapporti con i mass media, l’artista che si pone in primo piano, la musica come artigianato. Più eseguito all’estero che in Italia, più amato dai parigini che dai milanesi, è giunto il momento di rendergli omaggio, lasciandoci alle spalle le polemiche sorte dopo la sua morte.
Giacinto Scelsi inizia a frequentare il mondo artistico, musicale e letterario negli anni Venti - durante i suoi frequenti viaggi all’estero - stabilendo amicizie che lo introducono ai movimenti culturali internazionali dell’epoca. agli anni trenta risalgono i suoi interessi per linguaggi e tecniche compositive quali la dodecafonia, le teorie di Skrjabin e di Steiner. Nel 1930 porta a compimento la composizione per orchestra Rotativa (Parigi, Salle Pleyel 1931 con la direzione di Pierre Monteux), opera che lo rivela al mondo musicale internazionale. trascorre il secondo conflitto mondiale in Svizzera, dove vengono eseguiti il Trio per archi (1942) e varie altre opere per pianoforte; sono anni molto travagliati, in cui prevale l’interesse per la poesia, le arti visive, il misticismo orientale e l’esoterismo. È di questo periodo l’accettazione attiva delle filosofie orientali, delle dottrine Zen, dello Yoga e della problematica dell’Inconscio, che si riflette anche nella sperimentazione in campo musicale. Si stabilisce poi a Roma (dove rimarrà fino alla morte, avvenuta il 9 agosto 1988), ultimando alcune opere già iniziate: il Quartetto per archi e La Nascita del Verbo (eseguiti entrambi a Parigi nel 1949). La strumentazione di figure determinate dal caso, l’improvvisazione su strumenti tradizionali usati in modo nuovo, l’uso dell’ondiola, (primo strumento elettronico capace di riprodurre i quarti e gli ottavi di tono) ma soprattutto la maniera di improvvisare in uno stato privo di condizionamenti molto vicino al vuoto Zen, improntano le sue opere più significative. Il metodo di composizione di Scelsi era alquanto originale: registrava infatti su nastro magnetico le proprie improvvisazioni, affidando poi la trascrizione a collaboratori che operavano sotto la sua guida. Il lavoro si arricchiva successivamente con dettagliate indicazioni per l’esecuzione e con accorgimenti per la realizzazione di quel particolare suono minuziosamente ricercato da Scelsi (sordine appositamente costruite per gli archi, strumenti a corde trattati come percussioni, filtri sonori per deformare il suono dei fiati, basi di registrazione preesistenti quale traccia all’esecuzione). originalissimo anche il metodo di orchestrazione, che consisteva nell’accoppiare strumenti simili sfasati di un quarto di tono, con imprevedibili effetti di battimento. La rivelazione di questa nuova, importante fase ha inizio con l’esecuzione della composizione per orchestra Quattro pezzi (ciascuno su una nota sola, 1959); a questo periodo risale anche la pubblicazione della sua opera teorica e letteraria. Negli anni ottanta ha inizio la pubblicazione della sua imponente produzione musicale presso le editions Salabert di Parigi.
19 gennaio 2016 - Museo del Novecento
ore 17:00 - Sala Rampa - Inaugurazione della mostra
In collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi, con l’Archivio storico del Teatro alla Scala, con l’Archivio storico Ricordi sono esposti alcuni disegni di Scelsi, locandine degli spettacoli, partiture delle opere. A integrazione dei materiali esposti sono proiettati a ciclo continuo sui due monitor un documentario e un serie di slides sull’opera e la vita dell’artista.
ore 17:30 - Sala Arte Povera - Concerto inaugurale
La pianista Rossella Spinosa eseguirà Quattro illustrazioni e Suite n. 9 “Ttai”
di Giacinto Scelsi
23 febbraio - Museo del Novecento
ore 17:30 - Sala Arte Povera
Concerto degli allievi del Conservatorio G. Verdi di Milano
in abbinamento al quadro di Giacomo Balla Automobile+velocità+luce (1913)
Lo Spectre Ensemble diretto da Giulio Almerigo Galibariggi esegue
musiche di Giacinto Scelsi e Pierre Boulez. Presenta Antonio Losa
1 marzo 2016 - Museo del Novecento
ore 15:00/17:00 - Sala Conferenze
Incontro di studio
Processo compositivo e istanze autoriali nel mondo intermediale: il caso Scelsi
coordinato da Emilio Sala.
Interverranno Alessandra Carlotta Pellegrini (direttore scientifico Fondazione Isabella Scelsi).
Maurizio corbella (Università degli Studi di Milano), Mario Garuti (compositore), Sandro Marrocu (musicologo), Giordano Montecchi (critico musicale).
L’incontro sarà trasmesso in live streaming da RadioCemat
ore 17:30 - Sala Arte Povera
Concerto di Marco Fusi (violino) e Anna D’Errico (pianoforte)
con musiche di Scelsi, Xenakis e Sciarrino
19 aprile 2016 - Museo del Novecento
ore 17:30 - Sala Arte povera
Concerto del Milano‘808ensemble. Saranno eseguiti di G. Scelsi:
- dai “Preludi” per pianoforte solo: n.1, 2, 3, 4
- Quays per flauto solo
- da HÔ per soprano solo: n. 1 e 5
- Capriccio per pianoforte
- Chemin du coeur per violino e pianoforte
- Krisna e Radha per flauto e pianoforte
- 3 Canti di Primavera per voce e pianoforte
14 giugno 2016 - Museo del Novecento
ore 17:30 - Sala Arte Povera
Concerto con musiche di Giacinto Scelsi:
Giancarlo Schiaffini eseguirà i Tre pezzi per trombone solo e Maknongan
Isabella Fabbri eseguirà i Tre pezzi per sassofono soprano e Ixor