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CONVEGNO INTERNAZIONALE

I 70 anni dello Studio di Fonologia Musicale di Milano della Rai

gennaio / dicembre 2025

Sesta sessione

​​Nel giugno del 1955 nasceva a Milano, nel Palazzo della Rai di Corso Sempione 27, quello che sarebbe diventato il mitico Studio di Fonologia fondato da Luciano Berio e da Bruno Maderna e che costituì il terzo polo, dopo Parigi e Colonia, della musica elettronica europea.

Il 2025 vede celebrare i 70 anni della sua nascita con una serie di manifestazioni ed eventi che avranno il loro momento di riflessione nel Convegno organizzato da NoMus e diffuso su più giorni e su più luoghi. Questo convegno intende celebrare l’impatto culturale e musicale dello Studio, offrendo una riflessione critica sulle sue eredità e sulle prospettive future della musica elettronica.

NoMus è il referente per le Teche Rai dell’Archivio di Fonologia e conserva presso la sua sede la copia digitale di tutti i nastri analogici, della corrispondenza (oltre 2600 lettere già tutte scansionate e inventariate) e dei materiali inerenti al funzionamento dello Studio.

 

Il 2025 vedrà anche la pubblicazione del Catalogo dei nastri audio dello Studio di Fonologia Musicale di Milano della Rai per le edizioni della LIM (Libreria Musicale Italiana di Lucca) a cura di Maria Maddalena Novati e Marina Vaccarini, inoltre la pubblicazione di un cofanetto di cd audio edito da SZ Sugar.

NoMus aveva già dedicato allo Studio di Fonologia una prima pubblicazione nel 2018 sovvenzionata dal MiBACT oggi MIC, dal titolo Marino Zuccheri and Friends a cura di Maria Maddalena Novati e Marina Vaccarini, che poneva le basi della ricerca musicologica attorno all’argomento, seguita nel 2022 da un altro libro sempre sovvenzionato dal MIC, Angelo Paccagnini. L’utopista indipendente focalizzato sulla figura del maestro che assunse la direzione dello Studio dopo Luciano Berio.

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Sesta sessione

Donne ed elettronica: il suono dell’assenza

Venerdi 10 ottobre 2025 - ore 17:00/19:00

Teatro Arsenale - Milano

Via Cesare Correnti 11, Milano

ingresso libero

Prenotazione obbligatoria all'indirizzo info@nomusassociazione.org

 

Partecipano:

Sylviane Sapir

Mutamenti tecnologici della musica elettronica: un'opportunità per le donne?

L’intervento si focalizza sui periodi in cui si sono verificate transizioni tecnologiche significative per la storia della musica elettronica. Ogni cambio di tecnologia apre nuove possibilità di interazione con il suono e nuovi stimoli per la creatività, ma pone anche nuove problematiche: l'accesso e la disponibilità delle nuove tecnologie, l'acquisizione di nuove conoscenze, soprattutto di tipo scientifico, e di nuove competenze tecniche, la messa in discussione della propria prassi musicale e, a volte, anche dei propri valori estetici. L’obiettivo non è fare un inutile confronto tra i generi ma osservare la traiettoria di alcune compositrici nel passaggio dall'analogico al digitale e scoprire, se ce ne sono state, quali opportunità si sono presentate loro in quel periodo. Un'occasione per porre l'attenzione su alcune questioni che forse meritano di essere studiate e approfondite, anche in previsione dei prossimi mutamenti tecnologici che coinvolgeranno le nuove generazioni di artiste e compositrici.

 

Laura Zattra

Un'assenza/presenza (allo Studio di Fonologia della Rai): il caso di Teresa Rampazzi

Teresa Rampazzi (1914-2001) è stata, tra i pionieri della musica elettronica in Italia, anche la prima compositrice che è riuscita ad imporsi, grazie alla sua attività compositiva, sperimentale e pedagogica, al pari dei suoi colleghi. La sua lunga attività l’ha vista dapprima attiva come pianista di musica d’avanguardia, in seguito come sperimentatrice di musica elettronica. Una delle sue più peculiari caratteristiche è stata la capacità di catalizzare una vasta rete di persone attorno a sé: ha fondato un collettivo (il gruppo N.P.S.), ha istituito il corso di musica elettronica al Conservatorio di Padova (tra i primi quattro corsi in Italia assieme a quelli dell’amico Pietro Grossi al conservatorio di Firenze, a Zaffiri a Torino e a Paccagnini a Milano), è stata figura chiave nelle attività iniziali del CSC (Centro di Sonologia dell’Università di Padova). Il suo incessante interesse per la sperimentazione e la tecnologia l’ha portata a fare da tramite e a collaborare con Sylvano Bussotti, John Cage, Italo Calvino, il gallerista Alberto Carrain, Diego Carpitella, Niccolò Castiglioni, Heinz-Klaus Metzger, Leone Minassian, Luigi Nono, Paolo Patelli, Karlheinz Stockhausen, Emilio Vedova, Ennio Chiggio, Ettore Luccini, Giovanni De Poli, Alvise Vidolin... In questo network di persone, associazioni e istituzioni, lo Studio di Fonologia della RAI si pone come assenza/presenza, un’utopia che cercò di realizzare senza riuscirci. In realtà, frequentò e continuò a collaborare con le stesse persone che vi lavoravano o vi avevano preso parte: Maderna, Cage, Nono, Berio, Grossi... Questo intervento esplora la fitta rete di connessioni che Teresa Rampazzi riuscì a coltivare e ricostruisce per la prima volta i suoi tentativi di frequentare lo Studio.

 

Johann Merrich

Dalla riscoperta ai pericoli dello stereotipo: una nuova lezione delle Pioniere della Musica Elettronica

Accorgersi che le donne sono state cancellate dal racconto storico significa fare anche i conti con i limiti di una storiografia che ha un chiaro bisogno di essere revisionata: la marginalizzazione storica non ha colpito solo le donne, ma interi paesi e geografie. La presenza dell'attività di compositrici, mecenate e sperimentatrici al di fuori dei "soliti centri riconosciuti" di produzione musicale richiede una riforma del racconto storico per uscire da una narrazione che  privilegia porzioni di geografie europee e statunitensi eclissando le "periferie". Dopo aver accettato la loro presenza, le Pioniere della Musica Elettronica ci costringono a guardare all'innovazione come un fenomeno globale, mostrando una storia molto più ricca e complessa di quanto siamo abituati a considerare. 
 

Sofia Weck

Hilda Dianda: una pioniera argentina nella sperimentazione elettronica

Hilda Fanny Dianda, nata a Córdoba nel 1925, è compositrice, musicologa e docente argentina, formatasi inizialmente a Buenos Aires con Honorio Siccardi, poi in Europa dove entrò in contatto con Gian Francesco Malipiero. Nel 1958 ottenne una borsa del governo francese e successivamente passò dallo Studio di Fonologia di Milano, dove realizzò la sua prima opera elettronica (Dos Estudios en Oposición) e cominciò una intensa attività di ricerca sonora. Dianda è una delle prime compositrici argentine ad adottare tecniche elettroacustiche, contribuendo non solo alla composizione ma anche all’educazione musicale in Argentina, insieme a un costante impegno nella diffusione della musica contemporanea. 

Laura Agnusdei

Presentazione di uno studio su Fontana Mix per Sax ed Elettronica

 

Per il convegno presenterò una breve performance per sax e sistema modulare, primo risultato pratico di uno studio sui possibili usi dello spartito di Fontana Mix di John Cage. Nel mio intervento illustrerò inoltre le varie fasi del mio personale processo creativo innescato dal confronto con questa partitura storica.

Moderano Walter Prati e Maddalena Novati

Al termine della sessione verrà assegnato il Premio cultura Donatella Giudici - Quarta edizione

Con il patrocinio di

AIMI (Associazione di Informatica Musicale Italiana)

MEDEG ​(Musiche Elettroniche Donne EGenere)

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