OMAGGIO A MARINO ZUCCHERI
Marino Zuccheri and friends
21 giugno 2016 - 14 gennaio 2017
Il Museo del Novecento, NoMus e la famiglia Zuccheri intendono ricordare con questa iniziativa il tecnico del suono Marino Zuccheri, principale artefice dello Studio di Fonologia Musicale della Rai di Milano. La sua figura di tecnico di produzione e sound design merita di essere ricordata per l’importanza che ebbe nella vita culturale del Novecento non solo milanese ma internazionale.
Vorremmo rendere omaggio a questa instancabile figura di collaboratore graffiante, polemico, ironico ma sempre lucido e generoso, inserito nella cultura e nella società in cui viveva. Per non dimenticare le sue sculture, i suoi disegni, la sua grafica, le sue caricature, i suoi scritti, e soprattutto le sue collaborazioni con i più grandi artefici del Novecento, NoMus e il Museo del Novecento organizzano dal 21 giugno 2016 al 14 gennaio 2017 una serie di iniziative comprendenti concerti, ascolti, proiezioni, conferenze e una piccola mostra a lui dedicata.
Gli amici di Marino Zuccheri sono tutti i maggiori compositori del secolo scorso: Berio, Maderna, Nono, Castiglioni, Donatoni, Manzoni, Negri, Gaslini, Gentilucci, Paccagnini, Togni, tanto per citarne alcuni fra gli italiani e Cage, Stockhausen, Pousseur fra gli stranieri.
Grazie alla disponibilità della famiglia Zuccheri e alla collaborazione di Rai Teche, del Teatro alla Scala, dell’Archivio Storico Ricordi, nella Sala Rampa del Museo del Novecento sarà allestita una piccola mostra dedicata a Marino Zuccheri and Friends con locandine del Teatro alla Scala di Milano e del Teatro La Fenice di Venezia, foto dello Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano, e soprattutto con la grafica e i disegni prodotti da Marino Zuccheri per programmi di sala dei concerti degli Incontri Musicali organizzati da Berio e Maderna e per il Prix Italia della Rai.
Martedì 21 giugno 2016
Museo del Novecento
ore 17:00 - Sala Rampa
Inaugurazione mostra
ore 17.30 - Sala Arte Povera
Concerto inaugurale del chitarrista Andrea Monarda che eseguirà:
Luciano Berio (1925-2003) Sequenza XI per chitarra sola
Giorgio Gaslini (1929-2014) Dieci minuti all’alba
Franco Donatoni (1927-2000) Algo
Giorgio Colombo Taccani (1961) Erma
Gilberto Bosco (1946) Fantasia (alla Passacaglia)
Alessandro Solbiati (1956) Tre Pezzi per chitarra
Jeffrey Levine (1942) Impromptu Variations
Marino Zuccheri nasce a Dignano d’Istria (Pola) il 28 febbraio 1923 da Lorenzo e Pasqua Bendoricchio, primo di tre fratelli.
Seguendo lo zio Tommaso Caenazzo, che lo aveva preso da ragazzo sotto la sua ala protettiva e frequentando la sua grande biblioteca con immensa curiosità ed interesse, si erano sviluppate in lui spiccate attitudini artistiche che lo avevano portato a frequentare l’Accademia delle Belle Arti triestina, ottenendo ottimi risultati, con buone critiche e numerosi premi in varie esposizioni.
Conseguito nel frattempo anche il Diploma di Tecnico, con specializzazione di Radiotelegrafista, entra nel 1942 all’EIAR di Bologna, ma per breve tempo a causa dello scoppio della guerra che lo coinvolge obbligatoriamente nelle truppe dei giovani arruolati, prima come soldato di leva, ufficiale marconista e poi partigiano.
Nel 1951 sposa Giustina Negri, per tutti Tina, grande amore di tutta la vita da cui ha due figlie: Giuliana e Marilena che gli hanno dato sei nipoti.
Nel 1950 giunge alla sede RAI di Milano, dove ben presto passa dalla Radiofonia all’avventura dello Studio di Fonologia Musicale fondato da Luciano Berio e Bruno Maderna nel 1955.
In qualità di tecnico principale dello Studio di Fonologia, Zuccheri ebbe occasione di lavorare con i massimi protagonisti del Novecento: compositori italiani quali Luciano Berio, Bruno Maderna, Luigi Nono, Franco Donatoni, Camillo Togni, Giacomo Manzoni, Niccolò Castiglioni, e stranieri quali John Cage, Karlheinz Stockhausen, Henri Pousseur, André Boucourechliev. Registrò i massimi interpreti della “nuova musica” come Claudio Abbado, Cathy Berberian, Severino Gazzelloni, Maurizio Pollini, Bruno Canino e lavorò con le grandi firme della letteratura e del teatro novecentesco quali Eco, Pressburger, Puecher, Brissoni. Grazie alla sua maestria, i lavori passati a Fonologia vinsero innumerevoli volte il prestigioso Prix Italia e quelle mani, molte volte filmate in primo piano intente a manovrare i “suoi” impianti ed apparati tecnici, erano divenute veramente preziose.
Mediatore eclettico ed appassionato vera anima dello Studio di Fonologia, istriano, partigiano, profugo, scultore, pittore, poeta, cineasta dilettante, appassionato subacqueo: difficile dimenticare la sua risata tanto che Maderna intitola Le rire il brano a lui dedicato.
Marino Zuccheri muore il 10 marzo 2005 ad Arese (M).