UN OMAGGIO A FLAVIO TESTI
Martedì 22 gennaio 2019 - ore 17:00
Museo del Novecento - Sala Manica Lunga
Piazza Duomo 8, Milano
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Incontro dedicato alle musiche di Flavio Testi eseguite dai Solisti del Laboratorio di Musica Contemporanea m2c del Conservatorio G. Verdi di Milano diretto dal maestro Mauro Bonifacio.
Introdurranno il concerto Camilla Testi e Livio Aragona.
Programma:
FLAVIO TESTI (Firenze, 4 gennaio 1923 – Milano, 14 gennaio 2014)
Jubilus I per clarinetto op. 30 (1975) 5’
Eliot’s preludes op. 34 (1978) * 6’
quattro espressioni per voce e pianoforte su testo di T. S. Eliot
Sonata per violino e pianoforte op. 43 (1988) ** 16’
Paolo Sartori clarinetto
Goeun Lee soprano
Jihye Han pianoforte*
Simone Ceriani violino
Asaf Cohen pianoforte**
Progetto del Laboratorio di Musica Contemporanea del Conservatorio di Milano in collaborazione con i corsi di Antonio Tessoni (pianoforte), Sergio Delmastro (clarinetto), Stelia Doz (Musica vocale da camera), Fulvio Luciani (violino)
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UN OMAGGIO A FLAVIO TESTI
Il Laboratorio di Musica Contemporanea del Conservatorio di Milano ha proposto, nel mese di Aprile 2018, una giornata di studi e un concerto monografico dedicati a Flavio Testi. Questo appuntamento ha rappresentato qualcosa che tutti noi desideravamo e sentivamo necessario per ricordare il valore dell’uomo, del compositore e del docente che Testi è stato. Un segnale importante, in linea con un percorso di programmazione intrapreso da tempo dal LMC e progettato intorno alle figure dei grandi compositori che hanno insegnato nel nostro istituto e valorizzato la cultura musicale del nostro tempo. Negli anni ’70 Flavio Testi fu l’artefice di un meraviglioso corso (allora sperimentale e innovativo) sul Novecento musicale e siamo sicuri che il recente varo delle attività di m2c – il nuovo Istituto di Musica Moderna e Contemporanea del Conservatorio di Milano – l’avrebbe reso davvero molto felice ed egli stesso, non abbiamo dubbi, vi avrebbe collaborato con entusiasmo. È soprattutto grazie a musicisti come lui, alle idee che hanno saputo trasmettere, se oggi siamo in grado di proseguire il cammino su una strada di innovazione didattica, volta a estendere la fase di apprendistato dei giovani interpreti attraverso una progettualità continuativa riferita alla musica contemporanea e organizzata anche in collaborazione con altre istituzioni. Siamo molto felici, quindi, per molti motivi, di poter riproporre con NoMus e il Museo del Novecento questo omaggio a Flavio Testi, rileggendo alcune sue composizioni insieme ai nostri giovani solisti, a conclusione della presentazione del libro di Camilla Testi.
Musica solistica e cameristica, dunque, scritta tra gli anni ’70 e gli ’80. Vi si riconosce anzitutto il taglio scolpito e diretto che caratterizza la musica di Testi (perfino nel segno grafico) e anche - vorremmo aggiungere - il tratto principale del suo lato umano, del suo carattere. Emerge sicuramente, in queste composizioni, l’urgenza espressiva, passionale, tipica del suo gesto teatrale, fatto di forze drammaticamente contrapposte. Approfondendo l’ascolto e lo studio di queste partiture si comprende, tuttavia, come l’istinto musicale e la volontà di comunicare siano sempre in perfetto equilibrio con un controllo tecnico e formale di grande efficacia. In tutti i brani qui proposti riscontriamo infatti, alla base, la presenza di una tavolozza di suoni che fa capo a scale di tipo differente, dosate e ibridate con grande sapienza; i ritorni e le deviazioni degli elementi principali, inoltre, scandiscono una direzionalità che gioca sulla nostra memoria e lì si imprime. Nonostante gli sbalzi d’umore, le impennate improvvise o l’altrettanto inaspettata stasi, i frammenti si ricompongono allora in sezioni più ampie, logicamente ordinate per costruire grandi campate.
Il programma comprende due brani strumentali alle estremità e ‘un’isola’ vocale al centro, un cuore prezioso che riassume simbolicamente tutta l’attenzione riservata da Flavio Testi alla voce, nelle opere del suo teatro musicale o nei grandi affreschi sinfonico-corali.
Jubilus I per clarinetto (1975)
Melos, certamente, ma anche aggressività, grande virtuosismo, violenza estrema alternata a dolcezze improvvise. Una varietà di tecniche strumentali al servizio di un gioco di spazi plurimi, come se il suono dello strumento provenisse da distanze diverse, lì trovando la propria logica discorsiva.
Eliot’s preludes (1978)
Si tratta di quattro brani ‘gioiello’, nei quali il simbolismo emotivo e modernista di T.S. Eliot si sposa perfettamente con le linee vocali astratte e con il pianoforte politimbrico di Testi. Anche qui possiamo riconoscere passioni espresse al limite del ‘grido’ oppure, al contrario, raggelate in vuote routines. Estasi, ipnosi e carnalità convivono, dunque, equilibrandosi a breve distanza in questi pezzi bellissimi.
Sonata per violino e pianoforte (1988)
È un brano che evidenzia le capacità di controllo di Testi sulla grande forma e che impegna esecutori e ascoltatori in un percorso ramificato ma nettamente delineato, ricco di ostinate tensioni e contrasti vibranti, soprattutto nel serrato dialogo ritmico tra i due strumenti. Una concezione del suono altrettanto nitida e scolpita sorregge l’arcata formale con la chiarezza d’eloquio che sempre riconosciamo nel pensiero musicale dell’autore.
Mauro Bonifacio – m2c – Istituto di Musica Moderna e Contemporanea del Conservatorio di Milano
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Paolo Sartori
Studia al Conservatorio di Milano sotto la guida dei maestri Sergio Delmastro e Laura Magistrelli, partecipando a numerose masterclass con prestigiosi maestri come Milan Rericha, Paolo Beltramini e Karl Leister. Ha seguito negli anni corsi di perfezionamento estivi in Germania con Sabine Meyer e Reiner Wehle, in Svizzera con Fabio Di Casola e Calogero Palermo, in Portogallo con Pascal Moraguès. Ha vinto premi in concorsi nazionali e internazionali: primo Premio Assoluto al Concorso Internazionale "Schumann" di Massa, Secondo Premio all’International North Competition di Stoccolma, menzione d’onore alla Classic pure Competition presso la Wiener Konzerthaus di Vienna. Ha ricoperto la posizione di primo clarinetto nell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio e di FuturOrchestra, oltre che clarinetto piccolo dell’orchestra del Festival Rencontres Musicales de Mediterranée a Bastia. Dal 2018 frequenta il corso annuale di formazione orchestrale ‘Obiettivo Orchestra’ presso la Scuola di Alto perfezionamento di Saluzzo sotto la guida dei Maestri Alessandro Dorella e Luigi Picatto (prime parti del Teatro Regio di Torino).
Goeun Lee
Nasce a Seoul, in Corea del Sud. Si trasferisce in Italia dove, nel 2015, ha conseguito la laurea di secondo livello in canto presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce sotto la guida del M° Maurizio Picconi con votazione di 110 e lode. Attualmente frequenta il biennio di musica vocale da camera (indirizzo Novecento e contemporanea) nella classe del M° Stelia Doz presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Ha eseguito numerosi brani del repertorio moderno e contemporaneo (Igor Stravinskij, Franco Donatoni, Flavio Testi, György Kurtág, Fabien Lévy). Nel 2018 ha collaborato con l’orchestra Rai di Torino, diretta dal M° Pascal Rophé, per il progetto di Rai Nuova Musica 2018.
Jihye Han
Si è laureata in pianoforte presso l’Università Sookmyung di Seoul. Dopo la laurea è stata pianista accompagnatore nelle classi di canto della medesima università. Trasferitasi in Italia, ha ottenuto il diploma in Musica vocale da camera, indirizzo contemporaneo, presso il Conservatorio G.Verdi di Milano, sotto la guida di Stelia Doz e del corso di perfezionamento in musica da camera tenuto da Bruno Canino presso la Scuola Musicale di Fiesole. Ha vinto il 1° Concorso internazionale Salvatore Fisichella per pianisti accompagnatori, l’11° Concorso internazionale per pianisti accompagnatori “Ottorino Respighi” ad Iseo e il Concorso internazionale di Musica della Val Tidone 2016 in musica da camera. In Italia ha tenuto numerosi concerti: Teatro Dal Verme, Museo Bagatti Valsecchi, Museo del Novecento (Album 1914 di A.Savinio), Galleria d’Arte Moderna, Sala Piatti di Bergamo, Teatro Olimpico di Vicenza e Teatro Comunale di Firenze.
Simone Ceriani
Inizia lo studio del violino all'età di otto anni. Quattro anni dopo è stato ammesso al Conservatorio di Milano, nella classe di Fulvio Luciani. Frequenta il 2° anno del Triennio accademico. È violino di spalla dell'Orchestra de I Piccoli Pomeriggi Musicali e ricopre anche il ruolo di prima parte nell’orchestra del Conservatorio G. Verdi di Milano. È stato invitato al Festival Iseo classica 2017 dove ha tenuto un recital in duo col pianista Marco Cuoghi presso il Castello Oldofredi di Iseo, in programma musiche di Schubert, Beethoven e Stravinskij. Nel 2018 ha eseguito come solista il Concerto di Vivaldi Op.8 n.5 “La Tempesta di Mare” sotto la direzione di Giovanni Antonini (fondatore e direttore del Giardino Armonico) presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, nell’ambito del Laboratorio sulla raccolta de “Il Cimento dell'Armonia e dell’Invenzione”. Inoltre, la virtuosistica Sonata di Flavio Testi, a conclusione di una serata monografica dedicata al compositore presso la Sala Puccini del medesimo Istituto, nelle attività del Laboratorio di Musica Contemporanea tenuto dal compositore e direttore d'orchestra Mauro Bonifacio.
Asaf Cohen
Di fatto inizia lo studio del pianoforte solo prima di accedere al liceo musicale Tenca ed è attualmente iscritto al Conservatorio G. Verdi di Milano nella classe del M° Antonio Tessoni. Si è esibito in importanti iniziative dedicate a giovani musicisti: Piano City Milano 2016 presso il giardino della Galleria d'Arte Moderna, Firenze, Pavia, Mantova e presso l'Istituto di cultura italiano a Praga. È stato premiato al Concorso pianistico nazionale "Città di Albenga" 2014, al Concorso Bach 2015 (Sestri Levante), al Concorso Musicale Nazionale Fondazione Milano 2015 dove ha ottenuto un punteggio di 98/100, al VI Concorso Pianistico Internazionale "Andrea Baldi” (II° premio), al XXX Concorso Internazionale “Rovere d'Oro” di Esecuzione Strumentale “Giovani Talenti” (II° premio) e al 5° Concorso Internazionale "Clara Wieck Schumann" (II° premio con I° non assegnato). Ha partecipato ad una masterclass con il Mº Roberto Plano.