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FUTURISMO, E POI?

22 maggio 2018 - 5 marzo 2019

Martedì 5 febbraio 2019 - ore 17:00

Museo del Novecento - Sala Manica Lunga

ingresso libero fino a esaurimento posti

Concerto del pianista Massimiliano Damerini che eseguirà musiche per pianoforte di Nikolai Andreevich Roslavets, Aleksandr Nikolaevič Skrjabin e accompagnerà il soprano Nicoletta Petrus in alcune liriche

di Aleksandr Vasil'evič Mosolov

 

 

Programma del concerto:

 

Nikolai Andreevich Roslavets (1881-1944)

 

Prélude (1915)

Tre Composizioni (1914) Adagio (nobilissimo)Agitato con passioneAllegretto grazioso

5 Preludi (1919) Andante affettuosoAllegretto con motoLento, Più mosso fantastico

LentoLento rubato

Due Composizioni (1915) Quasi Prélude - Quasi Poème

Due Poemi (1920) Allegretto, fervido – Moderato

 

Massimiliano Damerini, pianoforte

 

Aleksandr Vasil'evič Mosolov (Kiev 1900 – 1973)

 

Quattro notizie giornalistiche op. 21

 

Nicoletta Petrus, soprano

Massimiliano Damerini, pianoforte

 

Alexander Skrjabin (1872 – 1915)

 

Sonata n.9 op.68 "Messa nera" (1913)

Vers la flamme, poema op.72 (1914)

 

Massimiliano Damerini, pianoforte

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Nikolai Andreevich Roslavets (1881 - 1944)

E’ stato un significativo compositore dell’avanguardia russa e un pensatore cosmopolita. Ha iniziato a studiare violino, pianoforte, teoria della musica e armonia nelle classi musicali di Arkady Abaza, nel 1902 fu accettato come studente al Conservatorio di Mosca dove studiò violino con Jan Hřímalý, composizione libera sotto Sergei Vasilenko, contrappunto, fuga e forma musicale sotto Mikhail Ippolitov-Ivanov e Alexander Ilyinsky. Si è laureato nel 1912, con una medaglia d'argento per la sua cantata Paradiso e Terra dal dramma in versi di Byron.

Negli anni '10 le composizioni di Roslavets furono pubblicate su riviste futuriste russe e gli artisti futuristi disegnarono alcune copertine per la sua musica. Dopo il 1917 il compositore divenne una delle figure pubbliche più importanti dell' "arte di sinistra" in Russia, insieme ad Arthur Lourié, Kazimir Malevich, Vsevolod Meyerhold e altri. Roslavets ha insegnato violino e composizione a Elets, Kharkiv (allora noto come Kharkov, dove era direttore dell'Istituto musicale) e Mosca. Aveva una posizione nella State Publishing House, ha curato la rivista Muzykalnaya Kultura ed è stato uno dei leader dell'Associazione per la musica contemporanea.

Come musicologo, Roslavets ha combattuto per la professionalità, il meglio della musica russa, classica occidentale e nuova; criticando le identificazioni volgari della musica con l'ideologia (esemplificato nel suo articolo Sulla musica pseudo-proletaria). Ha scritto il primo articolo russo su Pierrot Lunaire di Arnold Schoenberg.  Ciò lo portò ad essere duramente attaccato negli anni Venti dal movimento "proletario musicista", specialmente dai rappresentanti dell'Associazione russa dei musicisti proletari "RAPM" e "Prokoll" (Collettivo di produzione degli studenti al Conservatorio di Mosca). Roslavets fu accusato di essere un artista "controrivoluzionario" e "borghese", "estraneo al proletariato", oltre che "formalista", un" nemico di classe"

e tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30, un "trotskista", "sabotatore".  La sua musica fu ufficialmente soppressa dal 1930 in poi dal regime.

Da questo momento Roslavets non ha potuto ottenere alcuna posizione ufficiale per il resto della sua vita.

Dopo la morte di Roslavets, il suo appartamento fu saccheggiato da un gruppo di ex "musicisti proletari" che confiscarono molti manoscritti. La vedova di Roslavets riuscì a nascondere molti manoscritti; 

successivamente li consegnò a TsGALI (archivio statale centrale per la letteratura e l'arte, a Mosca, ora chiamato RGALI, o archivio statale russo per la letteratura e l'arte). Alcuni manoscritti furono conservati dall'allievo di Roslavets, P. Teplov; ora si trovano nel Glinka-Museum statale per la cultura musicale.

Nel 1967, la nipote del compositore Efrosinya Roslavets intraprese i primi passi per riabilitare suo zio. Ma ancora nello stesso anno l'impiegato del Museo Glinka, Georgi Kirkor, rifiutò a Efrosinya Roslavets l'accesso ai materiali del museo; Kirkor dichiarò che Nikolai Roslavets "era estraneo al popolo" e accusò il compositore di "relazioni con il mondo del sionismo". Questa pericolosa accusa fu causata dal fatto che Leonid Sabaneyev, un amico intimo di Roslavets, aveva promosso la musica ebraica; l'ASM aveva anche promosso compositori ebrei.

Per trent'anni, il nome di Roslavets, cancellato dai dizionari musicali, fu a malapena menzionato nella letteratura musicale sovietica. 

Tra le sue opere (molte furono distrutte) restano cinque poemi sinfonici (tre di essi sono andati persi), due concerti per violino, cinque quartetti d'archi, due sonate per viola, due sonate per violoncello, sei sonate per violino e cinque trii per pianoforte e molta musica da camera.

 

Aleksandr Nikolaevič Skrjabin (Mosca 1872 – 1915)

E’ stato un compositore e pianista russo. La sua figura di compositore si colloca a cavallo fra tardo-romanticismo e sperimentazione novecentesca. Skrjabin, che venne presto influenzato dai lavori di Frédéric Chopin, compose opere caratterizzate da un idioma fortemente tonale, poi associate a un "primo periodo" della sua produzione. Più tardi nella sua carriera, indipendentemente da Arnold Schoenberg, Skrjabin sviluppò un sistema musicale sostanzialmente atonale, o perlomeno molto più dissonante, che si rifaceva al suo personale misticismo. Influenzato dalla sinestesia, associava i colori con i vari toni armonici della sua scala atonale, mentre il suo circolo delle quinte basato sui colori venne influenzato dalla teosofia.

È considerato da alcuni essere il più grande compositore simbolista russo. Fu una delle figure più innovatrici e controverse tra i primi compositori moderni. La Great Soviet Encyclopedia disse di Skrjabin che "nessun compositore ha avuto di lui troppo sdegno o gli ha conferito maggior amore". Leo Tolstoy descrisse la musica di Skrjabin come "una sincera espressione del genio". Skrjabin ebbe maggior impatto sulla musica mondiale gradualmente, ed influenzò compositori come Igor StravinskySergej Prokofiev, e Nikolai Roslavets. Ciononostante, l'importanza di Skrjabin nella scena musicale prima Russa e poi Sovietica, e internazionale, declinò drasticamente dopo la sua morte. Secondo il suo biografo Bowers, "Nessuno fu più famoso durante la sua vita, e pochi furono così rapidamente ignorati dopo la morte" Nondimeno, le sue idee estetico-musicali furono rivalutate, e le sue 10 sonate per pianoforte pubblicate, che presumibilmente fornirono il più consistente contributo al genere dai tempi delle Sonate di Beethoven, furono sempre più sostenute.

 

Aleksandr Vasil'evič Mosolov (Kiev 1900 – 1973)

Mosolov nacque da una famiglia borghese a Kiev, durante il periodo Imperiale. Sua madre, Nina Aleksandrovna era una cantante professionista e gli impartì le sue prime lezioni di musica. Nel 1904 emigrarono a Mosca, dove il padre morì l'anno successivo. Studiò fino ai 16 anni, dopodiché, dopo aver lavorato in un ufficio, fu arruolato nell'esercito, ed ebbe in seguito vari traumi legati a questa sua esperienza di guerra. Nel 1921, Mosolov fu ammesso al Conservatorio di Mosca sotto la guida di Reinhold Glière fino al 1925. Inizialmente si ispirò al tardo romanticismo tedesco, ma le nuove esplorazioni della musica nel primo '900 lo coinvolsero molto, tanto che ne caratterizzarono il genere, fino a renderlo noto per le sue atmosfere "futuristiche", per le particolari armonie spesso dissonanti da lui usate. Utilizzò spesso anche melodie popolari. Scrisse opere liriche e composizioni orchestrali, balletti, musica da camera.

Testi
 

Quattro notizie giornalistiche op. 21 di A. V. Mosolov

1. “ COMUNICHIAMO CHE ... “
Comunichiamo che, sanguisughe di qualità superiore le acquistate e mettete soltanto da Pe. En. Artjemjeva. 

2. “ È SCAPPATO UN CANE...”
È scappato un cane!
La cagnetta, un setter inglese, è bianca, con macchie color caffè!... Guai a eventuali compratori e rivenditori...

A chi la riconduce ricompensa!...

 

3. “ CITTADINO TARTAGLIA...”
Il cittadino “ Tartaglia “ Stephan Naumovic’,
originario del villaggio di Babic’, circoscrizione Don, intende cambiare il cognome “Tartaglia” in “Dinaso! ...” Chiunque abbia delle obiezioni al cambio del cognome è pregato di comunicarlo a Krasnodar!

 

4. “VENGO PERSONALMENTE...” Vengo personalmente...
a sterminare ratti e topi!...
Ho l’attestato!...

Venticinque anni di pratica...
 

(Traduzione testi di a cura di Nicoletta Petrus

 

 

Massimiliano Damerini, pianista

Genovese, ha compiuto gli studi musicali nella sua città, sotto la guida di Alfredo They e di Martha Del Vecchio, diplomandosi in pianoforte e composizione. Considerato uno degli interpreti più rappresentativi della sua generazione, ha suonato in alcuni dei più importanti teatri e sale da concerto del mondo: Konzerthaus di Vienna, Barbican Hall di Londra, Teatro Alla Scala di Milano, Teatro Colón di Buenos Aires, Herkules Saal di Monaco, Gewandhaus di Lipsia, Salle Gaveau e Cité de la musique di Parigi, Victoria Hall di Ginevra, Tonhalle di Zurigo, Auditorio Nacional di Madrid, ecc., collaborando in qualità di solista con prestigiose orchestre, quali: London Philharmonic, BBC Symphony, Bayerischer Rundfunk, Deutsches-Symphonie di Berlino, Sinfonica di Budapest, Radio Olandese, WDR di Colonia, NDR di Amburgo, SWF di Baden-Baden, ORF di Vienna, Orchestre Philarmonique Suisse, Accademia di S. Cecilia in Roma, RAI, Orquesta Nacional Española, Orquesta de la Comunidad de Madrid, Orquesta Sinfonica Portoguesa, Filarmónica de Buenos Aires, Filarmónica de Bogota, Filarmónica de Malaga, Philharmonique de Nice, ecc., e partecipando a festival internazionali, quali: Maggio Musicale Fiorentino, Biennale di Venezia, Festival dei due Mondi di Spoleto, Berliner Festwochen, Holland Festival, Wien Modern, Donaueschingen, Biennale di Zagabria, Festival d’Automne di Parigi, Penderecki Days in Yerevan (Armenia), Festival Penderecki di Varsavia, Festival Paìz di Antigua (Guatemala), Takefu Music Festival (Giappone), ecc.

Oltre ad innumerevoli registrazioni per varie reti radiotelevisive europee ed americane, ha inciso per molte etichette discografiche, tra cui: EMI, Etcetera, Arts, Brilliant, Koch, Ricordi-BMG, Accord, Naxos, Col Legno, Dynamic, Musikstrasse, Tactus, Warner, IMD, MAP, ecc.

Moltissime le opere pianistiche a lui dedicate da autori quali: Ambrosini, Asturias, Carluccio, Di Bari, Donatoni, Fellegara, Ferneyhough, Gaslini, Gentilucci, Landini, Oppo, Porena, Sciarrino, Skrzypczak, Sotelo, Tanaka, Vacchi, ecc.

Attivo anche come compositore, ha presentato in importanti rassegne e festival numerosi suoi lavori, alcuni dei quali pubblicati da Rai Trade, Preludio, MAP, Da Vinci, Edipan.

È spesso invitato in giuria in importantissimi concorsi pianistici internazionali, e tiene masterclasses di perfezionamento in tutta Europa: è stato tra l’altro docente agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt nel 1998 e ai corsi organizzati dal Centre Acanthes ad Avignone nel 1999.

Nicholas Kenyon, sul Times di Londra, lo ha definito dominatore assoluto della tastiera e del suono, il famoso compositore Elliott Carter, dopo averlo ascoltato a New York, disse di lui: Ogni suo concerto è un’esperienza indimenticabile, e dopo il suo recital a Monaco nel 1997 la Süddeutsche Zeitung lo ha definito uno dei tre massimi pianisti italiani della nostra epoca, con Benedetti Michelangeli e Pollini.

La critica italiana gli ha conferito il prestigioso Premio Abbiati 1992 quale concertista dell’anno.

La sua esecuzione di Ausklang per pianoforte e orchestra di Helmut Lachenmann con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI a Torino (brano del quale è stato il primo interprete a Colonia) ha ricevuto un altro Premio Abbiati nel 2006.

 

Nicoletta Petrus

Studia lingua e letteratura russa all’Università Statale di Milano. Vince il primo premio di canto nella competizione studentesca presso l’Istituto Puškin di Mosca. Dal 1984 si dedica al repertorio classico e a quello dei grandi musicisti russi. Allieva del soprano Mary Lindsay, del tenore Franco Ricciardi e del soprano Françoise Ogeas, ha frequentato della stessa un masterclass sulla musica di Debussy presso il Conservatorio G.Verdi di Milano. Si perfeziona col baritono Giancarlo Uggetti col quale ha approfondito il repertorio classico, operistico e cameristico. Dal 2008 approfondisce la sua conoscenza della musica barocca studiando viola da gamba al Conservatorio G. Verdi di Milano; successivamente, diventa allieva di Rodney Prada presso la Fondazione Scuole Civiche di Milano. 

Del compositore israeliano Juval Avital, interpreta in prima assoluta Parole, Musica, Silenzio 14 miniature per chitarra e soprano, testi poetici di Oretta Dalle Ore. Del pianista e compositore jazz Arrigo Cappelletti, in formazione trio col sassofonista Giulio Visibelli, interpreta in prima esecuzione Poesia russa in Jazz, su testi dei poeti Berberova, Scharmak, Achmatova, Brodzki.

Tra le varie attività performative e teatrali, partecipa come attrice nel ruolo di soprano al film prodotto da Studio Azzurro Il mnemonista regia di Paolo Rosa. È scritturata per i movimenti di scena nello spettacolo di Dario Fo e Franca Rame Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano al Teatro Strehler. Nel 2015 realizza, per voce recitante, soprano e chitarra, una prima versione di Federico Garcia Lorca, Il canto della vita che ha presentato presso la Biblioteca Sormani, l’Istituto Cervantes di Milano e nel 2017, in nuova versione, con la partitura originale per pianoforte, da Mudima.

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