AMICI E NEMICI
Jannis Kounellis, Il violino con le corde di filo spinato, 2017 particolare
Martedì 9 aprile 2019 - ore 17:00
Museo del Novecento - Sala Fontana
Piazza Duomo 8, Milano
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Terzo dei quattro incontri Amici e nemici, un progetto a cura di Stefania Mormone e Simonetta Heger.
Gli studenti del Conservatorio G. Verdi di Milano eseguiranno musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Fernando Liuzzi, Nino Rota, Ildebrando Pizzetti.
Amici e nemici
Quattro concerti che dipingono l’ambiente musicale e culturale dell’Italia tra le due guerre, fervido e interconnesso nonostante i dettami del regime, dove tutti o quasi tutti si conoscevano. Le leggi razziste del 1938 furono lo spartiacque: da una parte, come scrisse Mario Labroca, (L’usignolo di Boboli, 1959) i buoni [...] destinati al paradiso dell’esecuzione, i secondi a sinistra, condannati all’inferno dell’inevitabile oblio. Fu una campagna torbida, condotta da musicisti che, forse senza accorgersene, assumevano una responsabilità paurosa.
Troviamo dunque gli amici, che aiutano e sostengono i colleghi ebrei rimasti senza lavoro e perseguitati, e i nemici che, per adesione sentita o vigliacca obbedienza al regime, tolgono il sostegno a coloro che fino al giorno prima avevano osannato.
Questi i protagonisti: Alfredo Casella, Mario Castelnuovo-Tedesco, Giulio Confalonieri, Aldo Finzi, Alberto Gentili, Fernando Liuzzi, Renzo Massarani, Goffredo Petrassi, Riccardo Pick Mangiagalli, Ildebrando Pizzetti, Vittorio Rieti, Nino Rota, Kurt Sonnenfeld. Quali tra essi furono i perseguitati, quali gli amici e quali i nemici, lo scopriremo strada facendo.
Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione con lo Spazio Europeo della Memoria Musicale che è un centro di Documentazione e di Ricerca, istituito nel 2007 presso la Biblioteca del Conservatorio dall'allora Direttore M° Leonardo Taschera e dalla Bibliotecaria Dott.ssa Licia Sirch. Finalità specifica è quella di valorizzare figure di musicisti discriminati da politiche di regime o vittime di persecuzioni razziali, attraverso concerti, ricerca musicologica e divulgazione.
Programma del concerto:
Mario Castelnuovo-Tedesco
Ritmi
Fernando Liuzzi
Sonata (I-II mov.)
Francesco Melis, violino
Luca Maringola, pianoforte
Nino Rota
Sonata per flauto e arpa
Lorenzo Messina, flauto
Francesca Marini, arpa
Mario Castelnuovo-Tedesco
La Ballata dell’esilio (canto e chitarra)
3 Heine lieder: A Halle sul mercà, Sera d’estate, Al thé (voce e pianoforte)
Ildebrando Pizzetti
Remember
Vigilia nuziale (voce e pianoforte)
Nuri Kim, soprano
Lee Ji Hye, pianoforte
Pierpaolo Di Napoli, chitarra
Letture a cura di Martino Ruggero Dondi e Viviana Nebuloni
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Mario Castelnuovo-Tedesco
Nacque il 3 aprile 1895 a Firenze. Dopo le prime lezioni di piano dalla madre, si iscrisse al Conservatorio di Firenze dove studiò pianoforte con Edgardo Del Valle de Paz e composizione con Ildebrando Pizzetti. Ottenuto nel 1914 il diploma di pianoforte e nel 1918 quello di composizione, riscosse sin dall'inizio della carriera ottimi consensi in tutta Europa come concertista e compositore. Nel 1932 Castelnuovo-Tedesco incontrò a Venezia per la prima volta Andrés Segovia con il quale stabilì una collaborazione che avrebbe fatto di lui uno dei più importanti compositori del Novecento per chitarra classica. A Firenze prese parte attiva alla vita musicale e culturale, non solo con la sua musica ma con una vasta produzione saggistica e collaborando con Vittorio Gui alla nascita del Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1939 a causa delle leggi razziali fu costretto a lasciare l'Italia con la sua famiglia. Grazie all'aiuto offertogli da Arturo Toscanini, Jascha Heifetz e Albert Spalding si trasferì negli Stati Uniti, dapprima a New York, quindi a Hollywood, affermandosi come stimato autore di colonne sonore per film. Accanto alla carriera cinematografica, Castelnuovo-Tedesco continuò la sua attività di compositore di musica classica e dal 1946 lavorò come insegnante di composizione al conservatorio di Los Angeles. Ebbe tra i suoi allievi musicisti del calibro di Elmer Bernstein, Jerry Goldsmith, John Williams, Henry Mancini, André Previn, Nelson Riddle.
Castelnuovo-Tedesco morì a Beverly Hills in California il 17 marzo 1968.
(fonte: Dizionario enciclopedico degli Italiani)
Fernando Liuzzi
Fu insieme filosofo teoretico, musicologo, critico musicale, nonché compositore e filologo, direttore d’orchestra e insegnante. Nato a Senigallia il 19 dicembre 1884 ma residente con la famiglia a Bologna studiò pianoforte e composizione con Guido Alberto Fano, allievo di Martucci, al Liceo Musicale “Padre Martini”, che era allora presieduto dal compositore, e all’università, dove seguì le lezioni tenute da Giosuè Carducci, docente di Letteratura, che furono decisive per far maturare in Liuzzi l’amore per la letteratura e per la musica medievale. Completò poi gli studi con Stanislao Falchi alla Reale Accademia di Santa Cecilia a Roma e a Monaco col grande compositore e organista Max Reger. Intanto proseguiva anche gli studi universitari, come discepolo del filosofo e psicologo Theodor Lipps. Dopo la Laurea in Lettere all’università di Bologna nel 1909 Liuzzi si dedicò alla direzione d’orchestra e all’insegnamento: Armonia e Contrappunto al Conservatorio di Parma, dal 1910 al 1917 e poi al Conservatorio di Firenze fino al 1923 – mentre vi era direttore Ildebrando Pizzetti. Nel 1923 Fernando Liuzzi divenne docente di Storia della Musica prima all’Università di Firenze e in seguito all’Università per Stranieri di Perugia fino al periodo delle leggi razziali. A causa di esse si trasferì in Belgio e insegnò a Bruxelles all’Ecole des Hautes Etudes. Ritornato a Firenze dopo una conferenza a New York, dove aveva avuto un attacco cardiaco, vi si spense il 6 ottobre 1940. A Liuzzi si deve un grande lavoro di ricerca sulle fonti musicali italiane del XIII secolo, e in particolare la trascrizione ed elaborazione del Laudario di Cortona, e fu proprio grazie a lui, come affermò Mario Castelnuovo-Tedesco nelle sue memorie, che venne istituito lo studio della storia della musica nelle università italiane.
(fonte: Alessandro Marangoni, tesi di laurea su Fernando Liuzzi)
Nino Rota (Milano, 3 dicembre 1911 - Roma, 10 aprile 1979)
Proviene da una famiglia con ascendenze musicali per parte materna. Il nonno era infatti il pianista e compositore Giovanni Rinaldi, la madre Ernesta una pianista e la cugina Maria una cantante. Fanciullo prodigio, esordisce in pubblico con la rappresentazione del suo oratorio L'infanzia di San Giovanni Battista composto all'età di 11 anni. Studia con Giacomo Orefice, Ildebrando Pizzetti e Alfredo Casella, sotto la cui guida si diploma in composizione presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma nel 1930. Successivamente si perfeziona al Curtis Institute di Philadelphia con Rosario Scalero per la composizione e Fritz Reiner per la direzione d'orchestra. Si laurea in filosofia a Milano nel 1936 con Antonio Banfi. Nel 1937 vince un concorso per insegnare al Liceo musicale di Taranto. Nel 1939 ottiene il trasferimento a Bari (Liceo musicale "N. Piccinni") per restarvi come insegnante fino al 1949 e dal 1950 al 1977 come direttore. Compositore estremamente prolifico, il suo catalogo supera i 348 numeri d'opera, guadagna una notevole popolarità grazie alle musiche per il cinematografo diventando l'alter ego musicale di Federico Fellini, componendo le musiche per tutti i film del Maestro riminese dal 1952 al 1978. Firma inoltre alcuni dei maggiori successi in questo campo fra i quali ricordiamo le musiche per la saga de Il Padrino di Francis Ford Coppola (1972-1990), Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli (1968), Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963). Nel campo della musica da concerto, dove ha esplorato ogni specifico genere è rimarchevole l'impegno per il teatro musicale, il cui titolo più conosciuto è Il cappello di paglia di Firenze.
(fonte: Archivi della Musica)
Ildebrando Pizzetti (Parma, 20 settembre 1880 - Roma, 13 febbraio 1968)
Dopo i primi studi musicali col padre, insegnante di pianoforte, e la frequenza agli studi classici, a quindici anni entra al Conservatorio di Parma, dove si diploma in composizione nel 1901. Nel 1907 inizia l’attività didattica come insegnante di Armonia, Contrappunto e Fuga dapprima al Conservatorio di Parma e poi a Firenze, dove diverrà direttore nel 1917. Nel 1908 a Roma ottiene il suo primo successo con la rappresentazione della Nave su testo di D’Annunzio, col quale manterrà un’amicizia serrata fino alla morte del poeta nel 1936. Nel 1924 diventa direttore del Conservatorio di Milano, e intensifica i rapporti col Teatro alla Scala, che già aveva rappresentato nel 1915 Fedra, e con Toscanini, che dirigerà Debora e Jaele. Inizia poi la collaborazione con l’Enciclopedia Treccani, e nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti. Riceve nel 1931 il primo Premio Mussolini per l'opera Debora e Jaele. Nel 1936 si trasferisce a Roma dove gli viene assegnata la cattedra di perfezionamento di Composizione all’Accademia di S. Cecilia, di cui sarà direttore dopo la guerra dal 1948 al 1951. Delle numerose opere teatrali Pizzetti scrive sia il testo sia la musica, fanno eccezione La Figlia di Jorio, tardivo omaggio al Vate, e i due lavori su testi di T.S. Eliot e Riccardo Bacchelli, Assassinio nella cattedrale e Il calzare d’argento. Il culto della vocalità e la tendenza al diatonismo vengono trasferiti anche nella produzione strumentale, specificamente nei suoi due Quartetti per archi, nei due Trii per pianoforte e archi, e nella Sonata per violino e pianoforte.
(fonte: Dizionario enciclopedico degli Italiani, Wikipedia)
Francesco Melis, violino
Francesco Melis (2000) inizia lo studio del violino all’età di sette anni nella scuola di musica della sua città, Tradate. Allievo di Giovanna Polacco, è iscritto al terzo anno del triennio accademico al Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano e contemporaneamente frequenta il quinto anno presso il Liceo Musicale omonimo. Si esibisce in qualità di solista, camerista e orchestrale in diverse città italiane (Milano, Varese, Novara, Bergamo, Brescia, Genova, Pistoia...) e in sedi prestigiose per importanti associazioni culturali, spaziando dalla musica barocca a quella contemporanea ed etnica, affrontando anche repertorio violinistico meno conosciuto. È stato membro del Milano808ensemble e del gruppo strumentale Dèdalo Ensemble. Nel marzo 2018 si esibisce da solista con l’Orchestra del Laboratorio d’Archi del Conservatorio di Milano diretta da Giovanni Antonini nella Sala Verdi del Conservatorio. Ha vinto il secondo premio della categoria “strumenti ad arco e a pizzico” del Premio del Conservatorio 2018.
Luca Maringola, pianoforte
Nato a Pavia nel 1994, Luca Maringola si diploma col massimo dei voti e la lode accademica presso l’ISSM Vittadini della sua città. Completa poi gli studi laureandosi col massimo dei voti nel biennio specialistico presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano. Si esibisce in concerto in diverse città italiane e all’estero. Numerose sono le esibizioni nell’ambito delle rassegne del Conservatorio di Milano, dove suona per eventi quali “Pianocity”, “Serate speciali nel chiostro” e molti altri. Nell’estate del 2014 si esibisce durante il “Paradise Festival” presso il Teatro Apollon di Syros (Grecia), mentre nell’aprile 2016 tiene una tournée in Brasile che lo vede esibirsi in importanti sale tra le quali il MuBE di Sao Paolo e la sala dell’università della musica di Rio de Janeiro.
Lorenzo Messina, flauto
Nato a Milano il 26 aprile 2002, ha frequentato la scuola secondaria di primo grado ad indirizzo musicale Silvio Pellico di Arese dove, nel 2013, in corrispondenza del primo anno scolastico, ha iniziato a studiare flauto sotto la guida di Donato Pierri. Nel 2016 ha superato la prova di ammissione al liceo musicale del Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Milano e da settembre dello stesso anno studia in Conservatorio sotto la guida di Diego Collino. Tra il 2013 e il 2018 ha preso parte e vinto alcuni concorsi tra cui quello di Stresa, Giussano, Locate Triulzi, Voghera e Tradate. Ha superato varie audizioni interne al Conservatorio e parteci- pato a numerose iniziative tra cui la produzione orchestrale di marzo 2018. Dall’8 giugno dello stesso anno è allievo accademico del Conservatorio. A partire dal mese di ottobre 2018 è il secondo flauto con obbligo di primo nella nuova orchestra sinfonica del Conservatorio di Milano (OSCoM). Con questa orchestra ha
già effettuato due concerti sinfonici e si sta preparando a ricoprire il ruolo di primo flauto per la prossima produzione. Dal 2016 fa parte dell’associazione “Joy Flute Ensemble” creata da Donato Pierri con la quale ha effettuato ed effettuerà numerosi concerti in programma.
Francesca Marini, arpa
Francesca Marini è entrata al Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano nella classe di Anna Maria Palombini nel 2012. Partecipa a vari concorsi internazionali fra i quali Cagliari dove vinse il primo premio e San Pietroburgo dove vinse il quinto premio e un premio speciale per la musicalità. Nel 2014 ricevette una menzione nel concorso internazionale d’arpa di Lily Laskine (Parigi) e nel 2015 il secondo premio a Limoges e a Monaco. Nello stesso anno vinse il primo premio nella prima edizione del corso del Conservatorio “G. Verdi” di Milano e le viene assegnato anche il premio dall’associazione ASSAMI come giovane interprete musicale femminile. Nel 2016 riceve il terzo premio nella seconda edizione del premio del Conservatorio “G. Verdi” di Milano dove attualmente frequenta il terzo anno triennale.
Nuri Kim, soprano
Si è laureata in canto presso l’università cattolica di Seul. Si è diplomata quindi presso la Civica Scuola di Musica “C. Abbado” di Milano e presso il Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Milano.
Nel 2016 ha partecipato alla Master Class di Sumi Jo. Lo stesso anno ha vinto il primo premio al Concorso lirico internazionale “Voci in-canto” a Pistoia, e nel 2018 ha vinto il terzo premio al Concorso lirico “Ottavio Garaventa” ad Alessandria.
Lee Ji Hye, pianoforte
Nel 2015 si è laureata in pianoforte all’università Hanyang di Seul. Nel 2016 si è iscritta al corso di maestro collaboratore al Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Milano. Nel giugno 2018 ha partecipato, come pianista, alla produzione operistica La cambiale di matrimonio di Gioachino Rossini al teatro Carcano di Milano e al teatro Coccia di Novara. Nei primi mesi dello stesso anno ha partecipato, come pianista collaboratrice, alla realizzazione di Rigoletto di Giuseppe Verdi al teatro Spazio89.
Martino Ruggero Dondi, voce recitante
Nato nel 1996, Martino Ruggero Dondi intraprende lo studio del pianoforte all’età di sette anni e si diploma con il massimo dei voti, non ancora ventenne, al Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano nella classe di Silvia Rumi. Attualmente prosegue la sua formazione musicale e umanistica studiando direzione d’orchestra e composizione presso il medesimo Conservatorio e storia presso l’Università degli Studi di Milano. Appassionato di melodramma, si sta concentrando nello studio del canto, del repertorio operistico e nell’accompagnamento di cantanti, potendo affdarsi a un esperto del settore quale è il critico musicale Franco Lorenzo Arruga, che lo ha coinvolto in varie iniziative in qualità di cantante-attore (Teatro Alighieri di Ravenna) e pianista accompagnatore (Palazzo Reale di Milano). È socio fondatore dell’associazione culturale Operitage.
Viviana Nebuloni, voce recitante
Viviana Nebuloni (classe ‘97) è un soprano e attrice milanese. Studia canto lirico al triennio accademico al Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano e si perfeziona con il Maestro Lorenzo Arruga per ciò che concerne le intenzioni musicali e sceniche. Ha debuttato nel ruolo di Musetta in La Bohème di G. Puccini al circolo filologico milanese nel 2017. Ha interpretato Suor Dolcina in Suor Angelica di G. Puccini in Sala Verdi al Conservatorio G. Verdi di Milano. Ha vinto il premio del pubblico nel concorso lirico Magda Olivero nel 2017 come “promessa della lirica”.
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