OMAGGIO A BRUNO MADERNA
Musicista europeo
4 ottobre 2015 - 18 gennaio 2016
Venerdì 20 novembre 2015 - ore 17:30
Museo del Novecento - Sala Conferenze
ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Bruno Maderna e il documentario "Lavoro a Ferrania"
Incontro di approfondimento con ascolti e proiezioni
a cura di Alvise Vidolin e Cecilia Palandri
Evento in collaborazione con
Fondazione 3M e Archivio Nazionale Cinema Impresa d’Ivrea
Lavoro a Ferrania (1962) è un documentario della durata di 28’ realizzato per il reparto pubblicità della Ferrania S.p.A. La musica interamente elettronica che fa da colonna sonora al documentario d’impresa fu composta da Bruno Maderna.
Il documentario, che mostra le fasi della produzione della pellicola nello stabilimento di Ferrania, proviene dal fondo Istituto Commercio Estero ed è conservato presso l’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, che ne ha curato la digitalizzazione. Il coautore Piero Portalupi (Arquata Scrivia, 1913 - Genova, 1971), all’epoca consulente tecnico della Ferrania, è uno dei grandi direttori della fotografia e nella sua lunga carriera ha collaborato, tra l’altro, con: Michelangelo Antonioni, Giuseppe De Santis, Luchino Visconti, William Wyler, Michael Curtiz, Joseph Mankiewicz, Otto Preminger, Ermanno Olmi, Carol Reed. Cecilia Palandri (allieva di Giovanni Morelli e collaboratrice di Palazzetto Bru Zane di Venezia) ci illustrerà come è arrivata a conoscenza di questo prezioso documento e Alvise Vidolin (figura storica del live electronics e della regia del suono) lo inquadrerà nel panorama di musica elettronica del periodo e nell’attività compositiva del maestro. Poche sono le notizie che si sono rintracciate attorno a questo documento: la fotografia è di Piero Portalupi, la voce di Gino Capponi (uno degli storici annunciatori della Radio alla Rai di Milano).
Accanto al documentario d’impresa saranno proiettati alcuni momenti del documentario Rai Museo immaginario - Dramma e capriccio del Barocco (1954) regia di Carla Ragionieri, sempre con il commento sonoro di Bruno Maderna. Diversa tipologia ma identica maestria nello scegliere musiche e suoni consoni all’immagine. Entrambi i video sono assolutamente sconosciuti alla letteratura accademica e vale dunque la pena proporli affinché vengano studiati e valutati inquadrandoli nella produzione di musica d’uso che Maderna scrisse accanto alla grande musica orchestrale e da camera.
Alvise Vidolin
Figura storica della regia del suono e del live electronics, ha curato la realizzazione elettronica e la regia del suono di molte opere musicali collaborando con compositori quali Ambrosini, Battistelli, Berio, Clementi, Donatoni, Guarnieri, Nono, Sciarrino, curandone l’esecuzione in festival e teatri internazionali. Cofondatore del Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova (1979), continua a collaborare in attività didattica e di ricerca nel campo del Sound and Music Computing, studiando le potenzialità compositive ed esecutive offerte dai mezzi informatici e dai sistemi multimodali. E’ stato co- fondatore e presidente (1988-1990) dell’Associazione di Informatica Musicale Italiana (AIMI); dal 1977 ha collaborato in varie occasioni con la Biennale di Venezia soprattutto in veste di responsabile del Laboratorio permanente per l’Informatica Musicale della Biennale (LIMB); è stato responsabile della produzione musicale del Centro Tempo Reale di Firenze (1992-98) e docente di Musica Elettronica presso il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia (1976-2009). E’ inoltre membro del comitato scientifico e del direttivo della Fondazione Archivio Luigi Nono e Socio corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti.
Cecilia Palandri
Laureata con Giovanni Morelli in storia della musica contemporanea, ha pubblicato il volume Gian Francesco Malipiero. Il carteggio con Guido M. Gatti (1914-1972) (Firenze, Olschki, 1997), alternando poi l’attività d’insegnante presso le scuole pubbliche, alla collaborazione con alcune istituzioni musicali, quali il Cidim – Comitato Nazionale Italiano Musica di Roma, il Festival dei due mondi di Spoleto, il Teatro La Fenice di Venezia, il Palazzetto Bru Zane-Centro per la musica romantica francese, per il quale segue attualmente la pubblicazione dei programmi di sala.
E’ di prossima uscita un suo studio sullo stabilimento di pellicole savonese Ferrania (passato nel 1964 alla 3M Minnesota) per la rivista AAM TAC della Fondazione Giorgio Cini, diretta da Fabrizio Borin.
Fondazione 3M
La Fondazione 3M è l’esempio dell’attenzione che 3M Italia; una delle più importanti e innovative realtà industriali, esercita in ambito scientifico, culturale e sociale.
E’ un’istituzione culturale permanente, che opera da snodo di divulgazione dove formazione e ricerca, arte e cultura, vengono approfondite, tutelate, valorizzate, nella consapevolezza dei valori d’impresa e della cultura dell’innovazione.
La Fondazione 3M ha al suo attivo numerose attività culturali, che spaziano dall’arte alla fotografia, ma che si declinano spesso in un importante impegno tecnologico, sociale e ambientale grazie al suo Centro Studi.
Archivio Nazionale Cinema Impresa (CIAN)
Nel 2003 viene inaugurato a Ivrea l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, in convenzione tra il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Regione Piemonte, il Comune di Ivrea e Telecom Italia Spa, per la conservazione e la diffusione dei documenti visivi realizzati in ambito d’impresa. L’Archivio, che ha sede nell’ex asilo olivettiano progettato da Mario Ridolfi, conserva circa 72.000 rulli di film realizzati a partire dai primi anni del Novecento da imprese come Borsalino, Bosca, Breda, Innocenti, GTT, GFT, Montecatini, Montedison, Edison, Fiat, Ferrovie dello Stato, Olivetti, Recchi, Martini & Rossi, Marzotto, Necchi, Rancilio, Aurora, Italgas, Birra Peroni, Aem Milano, Venchi Unica, Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto per il Commercio Estero, Necchi, Metropolitana Milanese; enti di ricerca come l’Enea e l’Enea Antartide; case di produzione come Documento Film, RPR, Buttafarro, Film Master e Rectafilm, associazioni culturali Art Doc Festival e privati come Edoardo Fadini, Filippo Paolone. Il cinema industriale ha rappresentato dagli anni Trenta agli anni Ottanta un settore importante della politica aziendale e ha prodotto migliaia di documentari che oggi costituiscono un patrimonio prezioso per ricostruire la storia economica e sociale dell’Italia e più complessivamente la memoria del nostro tempo. La riscoperta degli archivi industriali consente inoltre di valorizzare ambiti produttivi del cinema italiano a lungo dimenticati, reintegrando nella filmografia di importanti cineasti le opere da loro realizzate per il cinema d’impresa. L’archivio conserva, infatti, opere di: Michelangelo Antonioni, Alessandro Blasetti, Paolo e Vittorio Taviani, Bernardo Bertolucci, Luciano Emmer, Dino Risi, Valentino Orsini ed Ermanno Olmi.
Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea e la Direzione Generale Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno realizzato un canale Youtube sul cinema d’impresa, CinemaimpresaTV. Obiettivo principale dell’iniziativa è quello di far conoscere sul web il grande patrimonio degli archivi d’impresa, rendendo possibile a ricercatori, studenti o semplici curiosi la consultazione in rete di documenti audiovisivi di fondamentale importanza per ricostruire la storia economica e sociale del secolo scorso.
L’Archivio è visitabile su prenotazione dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 16.00.