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OMAGGIO A GIACINTO SCELSI
Scelsi time in Milan
19 gennaio - 19 giugno 2016
 
Martedì 1 marzo 2016 
Museo del Novecento
ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ore 15:00/17:00 - Sala Conferenze

 

Incontro di studio

 

Processo compositivo e istanze autoriali nel mondo intermediale: il caso Scelsi 

coordinato da Emilio Sala (Università degli Studi di Milano)

 

Interventi di

Alessandra Carlotta Pellegrini (direttore scientifico Fondazione Isabella Scelsi): saluto introduttivo

 

Maurizio Corbella (Università degli Studi di Milano), Giacinto Scelsi e il contesto tecnologico negli anni ’50 e ’60

L’intervento offrirà una panoramica sintetica di alcune tipologie del rapporto tra compositore e macchina nel periodo suddetto, presentate dal punto di vista della categoria ermeneutica dell’affordance. Cercherò cioè di interrogarmi su come processi creativi e interessi compositivi diversi portassero a concentrarsi su distinte opzioni nello sviluppo e nella scelta delle macchine: la relazione che Giacinto Scelsi istituì fin dai tardi anni ’30 con gli apparati tecnologici che integrano il suo processo creativo e compositivo si configura come un casus certamente isolato ma rappresentativo di una via generalmente poco battuta dai compositori colti a lui coevi. Tenterò di operare un confronto con altre esperienze contemporanee di cui mi sono occupato, come lo Studio di Fonologia di Milano e alcune vicende meno note della sperimentazione elettronica in area romana.

 

Mario Garuti (compositore), Scelsi e non me ne pentìi. 

Negli anni ‘70, quando studiavo in Conservatorio, parlare di rock o di musica minimalista in ambito scolastico era a dir poco una cosa sconveniente e comunque impertinente. Anche Scelsi e la sua opera erano state, e continuavano ad essere, oggetto di censura. Esisteva un’avversione verso la ripetizione, intesa come pigrizia fattuale. Per il mondo accademico europeo, in gran parte figlio dell’espressionismo tedesco, la ripetizione era una modalità incomprensibile e la musica di Scelsi, dove pensiero e suono sembrano abbracciarsi e fluire leggeri dall’unica-immobile-eterna fonte, rasentava la provocazione.

Al fare si univa la contemplazione!

Alla differenza si accostava la ripetizione, alla f-attualità la fatalità.

E per finire, i pezzi improvvisati su una tastiera, non erano nemmeno scritti materialmente dall’autore! Tutto questo era troppo da sopportare!

....Qualcosa è cambiato?

 

Sandro Marrocu (musicista e musicologo), Giacinto Scelsi e Vieri Tosatti: una singolare sinergia creativa.

È cosa nota che Giacinto Scelsi per l’elaborazione delle proprie partiture si servì dell’aiuto di vari professionisti. È altrettanto risaputo che, a partire dal 1947, suo collaboratore d’elezione fu Vieri Tosatti, legato a Scelsi da un alquanto discusso rapporto, ricco di implicazioni personali oltre che professionali. Fu una feconda collaborazione, intorno alla quale si è spesso discusso senza che, tuttavia, nulla sia mai stato documentato. Questo contributo, fondato su fonti e materiali reperiti nel corso di una ricerca di dottorato, si propone di “spiegare” il binomio Scelsi-Tosatti e chiarirne l’inscindibilità al di là dell’aneddotica e di tutti quei falsi miti che, sino a oggi, hanno contribuito unicamente a fomentare inutili polemiche sul tema.

 

Giordano Montecchi (Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma), Il paradosso Scelsi fra rimozione e religione.

Qualsiasi siano state le premesse e comunque si sia concretizzato il processo compositivo da cui scaturirono le partiture di Giacinto Scelsi, la figura e l’operato di questo artista sono tuttora avvolti in un groviglio di istanze irrazionali (rimozione, culto devozionale, ecc.) e ideologiche. È uno schermo dietro al quale si delineano questioni cruciali che sfidano - spesso paradossalmente - le nozioni stesse di opera, autorialità, valore. Come sempre, ci vuol pazienza con la storia. Un giorno capiremo meglio.

 

L’incontro sarà trasmesso in live streaming da RadioCemat

 

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ore 17:30 - Sala Arte Povera

 

Concerto

di Marco Fusi, violino e Anna D’Errico, pianoforte

 

Programma:

Iannis Xenakis, Dikhthas per violino e pianoforte

Giacinto Scelsi, L’âme ailée / L’âme ouverte per violino solo

Giacinto Scelsi, Suite n.6 “I capricci di Ty” per pianoforte

Salvatore Sciarrino, Sonatina per violino e pianoforte

 

Anna D’Errico

Il repertorio di Anna D’Errico spazia dal classicismo alla musica d’oggi, alla quale dedica uno speciale interesse che l’ha portata a stabilire un rapporto di collaborazione con alcuni dei più interessanti artisti della scena attuale. Conta apparizioni in istituzioni internazionali tra le quali Lucerne Festival, Carnegie Hall, Essen Philharmonie, Mozarteum Salzburg, Heidelberger Frühling, Cantiere di Montepulciano, Gare du Nord Basilea, Parco della Musica di Roma. Ha suonato come solista con l’Orchestra Sinfonica Nazionale, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra di Padova e del Veneto, e alla Konzerthaus di Berlino. Ha lavorato con direttori quali Pierre Boulez, Peter Eötvös, Lucas Vis, Marco Angius, Matthias Pintscher. Ha inciso per le editrici Stradivarius, Raccanto, Ars Publica, Wergo, CMC Canada. Ha tenuto workshop presso istituzioni accademiche in tutto il mondo.

 

Marco Fusi

Marco Fusi, violinista e violista. Ha studiato con Dimitrios Polisoidis e Jeanne-Marie Conquer.

Ha collaborato con direttori e solisti quali Pierre Boulez, Lorin Maazel, Peter Eötvös, Beat Furrer, Jean Deroyer, Marco Angius prendendo parte a decine di prime esecuzioni (tra gli altri Castiglioni, Eötvös, Sciarrino, Furrer, Billone) in prestigiose sale quali Konzerthaus Wien, Muziekgebouw - Amsterdam, Auditorium Parco della Musica – Roma, KKL Konzertsaal – Luzern. A fianco dell’attività solistica, collabora con Klangforum, Musikfabrik, Linea (Strasbourg), Ensemble Algoritmo (Roma), Interface (Frankfurt), Proton (Bern), Phoenix (Basel).

La sua registrazione integrale dei Freeman Etudes di John Cage è edita da Stradivarius; è stato invitato a presentare il suo lavoro, tenendo concerti, masterclass e lectures da Columbia Univeristy, Boston University, University of Chicago. Marco è docente di Musica Contemporanea per il corso superiore di Musica da Camera presso il Conservatorio”G. Verdi” di Milano.

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