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OMAGGIO AD ALBERTO SAVINIO

L'uomo isola

 

17 gennaio - 15 maggio 2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il progetto Omaggio a Savinio - curato da NoMus per il Museo del Novecento dal 17 gennaio

al 15 maggio 2017 - volge l’attenzione alla musica e soprattutto alla composizione, uno dei lati meno indagati della straordinaria vivacità intellettuale dell’artista. Vengono proposti concerti dal vivo, ascolti, proiezioni, conferenze e una piccola mostra a lui dedicata.

 

Alberto Savinio

Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea Alberto de Chirico (Atene 1891- Roma 1952), fratello minore di Giorgio, era un inestricabile intreccio di talenti: magistrale pittore, musicista inquieto, scenografo e costumista raffinato, cronista teatrale esilarante e feroce, magnifico narratore. In ciascuna arte, visionario, irriverente, paradossale.

“Chi ha visto le mie pitture, chi ha letto i miei libri, chi ha ascoltato la mia musica, sa che il mio unico compito è dare parole, dare forma e colori - e una volta era pure dare suoni - a un mio mondo poetico”, così si autopresenta Alberto Savinio nel catalogo di una mostra milanese alla Galleria Il Milione nel 1940.

Rimasta vedova nel 1905, la mamma di Alberto e Giorgio de Chirico lascia con i figli la Grecia per permettere ad Alberto, al quale i maestri del Conservatorio avevano predetto un grande carriera come pianista e compositore, di continuare gli studi in un contesto di eccellenza. La scelta cade su Monaco di Baviera. La sosta in Germania sarà breve: l’Italia – con una parentesi parigina – adotta la famiglia de Chirico e Alberto vivrà tra Milano, Firenze, Ferrara, Roma, Torino.

Alla musica, Savinio si dedica in periodi diversi. Nel 1915, insoddisfatto dei risultati compositivi raggiunti, deluso dalla tiepida accoglienza dei suoi lavori, irrequieto e vorace di altre esperienze intellettuali, abbandona la composizione considerandola non adatta ad esprimere la propria poetica. Alla scrittura musicale torna una decina d’anni dopo, per una brevissima parentesi ma nel 1926 decide di allontanarsene ancora per dedicarsi alla pittura. Dopo la guerra però, nel 1946, torna alla composizione, la prima passione artistica della sua vita e vi si dedica con rinvigorito spirito creativo. Proprio nel pieno della attività, mentre si appresta a mettere in onda per la Rai l’opera Cristoforo Colombo, Alberto Savinio muore a Roma di infarto nel 1952.

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